Reportage - testo e foto di Diego Magnani
[Pubblicato nel numero di Ottobre 1999 di Travelling Interline]

Isole del Capo Verde: tutta l'Africa... senza pericoli

Quante volte ci è capitato di rinunciare ad un viaggio in Africa a causa delle precauzioni da adottare per difenderci dalle varie malattie tropicali? Precauzioni che, in alcuni casi, debilitano comunque il nostro organismo. A chi ha dovuto rinunciare al fascino del continente africano per queste non troppo trascurabili ragioni, ci sentiamo di consigliare un viaggio in una destinazione che lascia stupiti e, allo stesso tempo, emotivamente arricchiti: le Isole del Capo Verde.
In questo piccolo Stato dell'Africa occidentale (4,033 Kmq di superficie), immerso nell'Oceano Pacifico e situato proprio di fronte alla costa di Dakar, a circa 450 Km dalla costa del Senegal, il viaggiatore troverà una varietà di paesaggi davvero per tutti i gusti: da quello prettamente marino/oceanico (un po' sullo stile delle Canarie) a quello tipicamente africano con deserti di terra sassosa o di candide dune sabbiose che lasciano senza fiato. A questo si aggiungono il clima temperato e la popolazione particolarmente accogliente che quasi da soli valgono il viaggio in questo arcipelago, situato a sole sei ore di aereo dall'Italia.
Per secoli colonia portoghese, l'arcipelago di Capo verde ha conquistato l'indipendenza da quasi 25 anni, conservando tuttavia una certa dipendenza culturale dalla ex madrepatria. La popolazione delle isole non è autoctona, in quanto all'arrivo dei Portoghesi nel 1460 le isole erano disabitate, ma discende tutta dagli schiavi portati dai Portoghesi nelle isole che per molto tempo sono servite come tappa per le navi negriere dirette in Brasile. Per questo motivo la popolazione non possiede un dialetto proprio, ma parla un creolo derivato direttamente dalla lingua portoghese ed è di religione cristiana, in maggioranza cattolica. La lingua ufficiale è, naturalmente, il portoghese ma nelle varie isole sono molto diffuse anche l'inglese e il francese. Questo è il risultato della stretta unione tra Europei liberi e schiavi della costa africana che ha fatto nascere una cultura così multietnica come quella capoverdiana, con una popolazione prevalentemente meticcia (l'80% circa) e minoranze nere (17%) e bianche (3%). Fatto di non poco conto è che l'élite intellettuale capoverdiana appartiene tutta alla minoranza negra, i cui appartenenti abitano in maggioranza nell'isola più importante dell'arcipelago, Santiago, dove si trova la capitale dello Stato di Capo verde, Praia. Interamente di origine vulcanica, l'arcipelago è formato da dieci isole, di cui solo una disabitata, Santa Luzia, e otto isolotti. Le isole si dividono in isole "sopravento" (Santo Antão, São Vicente, Santa Luzia, São Nicolau, Sal e Boa Vista) e isole "sottovento" (Maio, Santiago, Fogo e Brava). La differenziazione tra i due gruppi di isole risiede sia nel clima, influenzato dagli alisei e perciò tropicale e secco (l'umidità relativa dell'aria è del 60%) con una temperatura media tra i 23 e i 25°C ed un'escursione termica inferiore ai 10°, sia nella loro conformazione orogenetica. Sei delle isole, infatti, sono caratterizzate da rilievi sassosi e accidentati, mentre le altre hanno come segno distintivo lunghe distese sabbiose con candide spiagge tipicamente tropicali. Il fascino maggiore di queste isole sta proprio nel contrasto tra i due tipi di conformazione del terreno che le rende variegate e adatte alle più diverse attività. Lunghe spiagge favorevoli per la pratica di tutti gli sport nautici e montagne mozzafiato per escursioni in mezzo alla natura selvaggia costituiscono, assieme alla bellissima musica locale ed all'ottima cucina (che contrariamente a quanto si possa credere non è esclusivamente a base di pesce), un cocktail invitante per i palati di ogni tipo di viaggiatore. Chiunque si rechi nel Paese non potrà non entusiasmarsi alla vista delle bellezze naturali come il paesaggio quasi lunare di Boa Vista, con le sue dune bianchissime ed il suo mare color smeraldo, dominata dall'antico forte Duque de Bragança, situato di fronte alla capitale Sal-Rei. Oppure della piatta Sal o, più precisamente, Ilha do Sal ("isola del sale"), dove si trovano le saline (come suggerisce il nome) che fino agli anni '50 fornivano grosso impulso all'economia del Paese, e l'aeroporto internazionale, costruito nel 1939 su iniziativa italiana come scalo per i voli verso il Sud America.
O, ancora, di São Vicente, la più tipicamente vulcanica, la cui capitale Mindelo è un importante centro culturale conosciuto soprattutto per il suo famoso Carnevale (ispirato sia dal "martedi grasso" portoghese sia dal carnevale di Rio de Janeiro), per il festival musicale di Baía das Gatas (cui partecipano rinomati musicisti internazionali), ma soprattutto per essere la città natale di Cesaria Evora, la cantante scalza, ambasciatrice nel mondo della "morna" (dall'inglese to mourn = piangere a lutto, lamentarsi) che, assieme alle gioiose e ballabili "coladeira" e "funaná", costituisce la più importante (e famosa nel mondo) espressione musicale di Capo Verde, derivata da un adattamento locale delle tematiche tipiche del "fado" portoghese. E come non ammirare l'isola più importante, Santiago, con la spiaggia di Tarrafal, la splendida Citade Velha ("città vecchia") sovrastata dalla fortezza di São Felipe, che domina un canyon la cui lussureggiante vegetazione contrasta in modo impressionante con l'aridità del terreno circostante. La cordiale e amichevole popolazione di Capo Verde fa poi sentire a proprio agio il turista mentre si perde per gli angoli più caratteristici delle città o mentre percorre in minivan le tortuose strade sassose dell'entroterra delle isole.
Come ha dichiarato Aida Maria Duarte Silva, direttrice della PROMEX, l'Ufficio per il Turismo, la Promozione e gli Investimenti di Capo Verde: "Una volta il nostro paese era sconosciuto ai turisti. Ma dal 1996 lo Stato sta facendo molto per promuovere il turismo attraverso numerose agevolazioni per gli imprenditori che vogliono investire in questo campo, ad esempio accordando per cinque anni la totale esenzione dalle tasse sul capitale investito nel turismo. Fattivamente questa politica ha già dato i suoi frutti, in quanto è stata ancora una volta l'iniziativa italiana (per l'esattezza di alcuni imprenditori bresciani) a far sorgere le prime strutture alberghiere moderne nelle isole di Capo Verde. Già nel 1995, infatti, l'Italia è stata pioniera negli investimenti per la costruzione di alberghi quali il Marine Club di Boa Vista o il D'jad Sal a Sal. Oggi il 73% degli investimenti stranieri a Capo Verde sono nel turismo, e ben il 50% del capitale investito in strutture turistiche e alberghiere è italiano. La nostra volontà è comunque quella di aprire al turismo delle nazioni in cui non siamo ancora conosciuti come meta turistica. A tale scopo è stato varato un marketing plan quinquennale, avviando una promozione combinata assieme alla TACV, il nostro vettore di bandiera".
Politicamente lo Stato di Capo Verde è campione di stabilità ed è ancora fortemente influenzato dalla cultura occidentale; culturalmente ha forti legami soprattutto con il Brasile (grazie all'affinità tra le popolazioni brasiliana e capoverdiana) ed il Nord America (nel Massachusetts si trova la più popolosa comunità capoverdiana all'estero). Gli abitanti dell'arcipelago sono in totale circa 350 mila, mentre ben 500 mila sono i capoverdiani residenti all'estero, i quali hanno un fortissimo legame con la terra d'origine e, spesso, amano tornare nelle loro isole con al seguito montagne di regali per i parenti e facendo sfoggio di vestiti all'ultima moda o di potenti auto sportive, per la verità piuttosto fuori luogo! Questi emigranti, con la loro importazione di capitale dall'estero, costituiscono, assieme al turismo, la principale ragione della ricchezza del Paese che è il quarto in Africa per qualità della vita, istruzione e situazione sanitaria. Non esistono malattie contagiose o endemiche in tutto il territorio e non sono richieste vaccinazioni per l'ingresso nel Paese. In tutte le isole si trovano ospedali, centri sanitari e farmacie.
Il sistema di telecomunicazioni è inoltre più che efficiente e compatibile con il sistema internazionale GSM.
La valuta di Capo Verde è l'Escudo Capoverdiano (ECV) ed è purtroppo obbligatorio cambiarne in buona quantità poiché nessun negozio accetta divise estere e le carte di credito vengono accettate soltanto dai maggiori hotel (e neanche tutti!).
Il visto d'ingresso può essere richiesto anche direttamente all'aeroporto internazionale di Sal.
La TACV - Cabo Verde Airlines è a Milano in Via Luigi Maino, 38 - tel. 02-29536310 e a Roma è rappresentata da Air Mix Consult, Via Cristoforo Colombo, 436 - tel. 06-5411855 - fax 06-5410608.
La Promex è a Milano in Corso Europa, 22 - tel. 02-76022377 - fax 02-76022389.

Diego Magnani